Adriano Tolomei

Adriano Tolomei

Collezione ARTinGENIO Museum

Tolomei è artista dal lungo percorso, no dagli studi accademici, con dei sorprendenti risultati nella scultura classica, che trova sviluppo nella zona di Lucca, dove possiamo ammirare opere religiose ispirate al Quattrocento orentino. Ma Adriano ha sempre lavorato per un bisogno di forma, senza cercare mai la visibilità, ma la- vorando per un suo bisogno e anche per racco- gliere la s da di un “gioco serio”. Ha raccolto il suggerimento della vita stessa, fare arte come una sorta di fanciullo nietzscheano, libero di creare.
La visibilità l’ha avuta sotto il pro lo del De- sign, essendo diventato famoso per aver realiz- zato la sedia “Baba”, in metallo e propilene, utilizzata nel lm “Il sopravvissuto - The Mar- tian” di Ridley Scott.
Oggi la sua opera irrompe nella contemporanei- tà, con un sapore archetipico, quasi mitologi- co, con opere che entrano nella nostra mente e scuotono la nostra attenzione con una denun- cia del vuoto. La sua scultura non scaturisce da una velleità concettualistica, ma è il concetto stesso che si impadronisce della scultura di To- lomei.
C’è profondità, pensiero, saggezza. Pensiero rivolto all’uomo contemporaneo, che con uno sguardo rivolto al cielo implora un divino che sembra essere fuggito. E se il divino fugge, se ne va anche il pensiero stesso. Resta una sor- ta di “Homo nihil”. E per l’uomo nulli cato, il Covid non può che essere una immanente con- seguenza. La scultura “Covid”, pare far tornare l’umanità ad una dimensione protostorica, con forme che possono ricordare le statue stele dalla funzione propiziatoria. Il mondo ne ha bisogno.

Francesco Corsi

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