NUOVA OPERA IN COLLEZIONE ARTinGENIO MUSEUM: “Angoscia” di Enrico Cestarelli

NUOVA OPERA IN COLLEZIONE ARTinGENIO MUSEUM: "Angoscia" di Enrico Cestarelli

Pisa 13 Maggio 2022

ARTinGENIO MUSEUM si arricchisce di una nuova preziosa opera di Enrico Cestarelli, pittore toscano, con oltre cinquant'anni di carriera alle spalle. L'opera "Angoscia", acrilico su cartone, realizzata nel 2016, identifica il periodo di maturità del pittore.

Enrico Cestarelli è nato a Firenze nel 1951, città dove si sviluppa la sua attività artistica fin da bambino. In tenera età osservava infatti i pittori per imparare la tecnica. Spesso, addirittura, fuggiva dalla scuola elementare per andare al giardino di Boboli, attratto dalla maestosità delle statue che cercava di ritrarre. L’artista trascorre gran parte della propria infanzia in istituti di rieducazione per minori a causa di problemi familiari, ripiegandosi sempre di più su se stesso e cercando una risposta alla propria vita nella forza dell’arte. Negli anni ‘70 inizia ad usare tecniche ad olio e smalti alla nitro dipingendo su varie superfici. A 20 anni, la prima mostra personale, di carattere espressionista, presso la Galleria “Il cenacolo” in corso Tintori a Firenze.

Successivamente, presso la galleria Alcione e la galleria Quattordici, sempre a Firenze. Trascorre anche un periodo a Parigi. Per mantenersi, lavora per quindici anni eseguendo compie d’autore dei grandi maestri figurativi del ‘900, maturando una notevole capacità tecnica di esecuzione. Nel frattempo si sposa e genera un figlio che purtroppo perderà la vita a causa della droga negli anni ‘90, evento che segnerà il percorso artistico della sua vita.

Distruggerà tutti i suoi quadri e riprenderà a dipingere, dopo anni, su materiali di recupero, come tavole, compensati, la notte per strada, ricominciando da zero e sperimentando le tecniche che utilizzava negli anni 70 con l’utilizzo di colori acrilici. Nel periodo del ritorno dell’ispirazione, sarà protagonista di due importanti mostre nella viva cornice di Pietrasanta.

Le tavolozze intere con gocciolature lasciano il posto all’uso attuale dei “non colori”, il bianco e il nero e al rosso vivo, che ritroviamo appunto nella museale opera “Angoscia” che configura un vero e proprio capolavoro dell’arte.

Francesco Corsi

"Angoscia" di Enrico Cestarelli